In questi giorni, durante l’inizio di un nuovo percorso di Mindfulness MBSR, una persona mi ha
chiesto:
“Si può imparare a trovare le parole giuste per ogni situazione?”
Una domanda davvero interessante, che tocca qualcosa di profondo e universale.
Chi di noi, almeno una volta, non ha desiderato avere la risposta perfetta, la frase ad effetto, il
modo brillante, simpatico o rassicurante per comunicare con gli altri?
Eppure, non sempre ci riusciamo.
Quello che diciamo — e come lo diciamo — è spesso influenzato da tanti fattori:
la nostra emotività, la comprensione del momento, il tipo di relazione che abbiamo con quella
persona o quel gruppo, la nostra storia, cultura, stanchezza, o anche semplicemente una giornata
no.
Esiste davvero una risposta perfetta, da imparare a memoria, per ogni situazione?
La risposta è no.
Le parole non bastano
Nel contesto lavorativo, per esempio, potremmo pensare che serva “solo” competenza tecnica.
Ma ce ne accorgiamo presto: anche lì, la comunicazione non riguarda solo cosa diciamo, ma
anche come ci relazioniamo.
Le nostre comunicazioni viaggiano sempre su due binari:
- Il contenuto — ciò che diciamo.
- La relazione — il modo in cui ci colleghiamo all’altro mentre lo diciamo.
E se la relazione non è chiara, anche il contenuto più corretto rischia di essere frainteso.
Pensiamo a questo esempio:
se ho appena litigato con mia moglie o mio marito e sono arrabbiata, anche un semplice
messaggio neutro verrà letto attraverso il filtro della rabbia.
Se invece siamo in un buon momento, quello stesso messaggio sarà un piacere da ricevere.
Il silenzio che parla
Ed è qui che la Mindfulness può diventare una risorsa preziosa.
Il percorso MBSR ci aiuta a sviluppare presenza, ascolto e consapevolezza.
Impariamo ad accorgerci di come stiamo, di quali emozioni ci attraversano, di quali reazioni
automatiche ripetiamo senza accorgercene.
Impariamo a fare silenzio dentro di noi e a sentirci davvero.
Solo da questo spazio di presenza possiamo iniziare a capire che cosa dire, se dire qualcosa e
come farlo.
A volte, la parola giusta… è il silenzio.
La parola che nasce dal cuore
Quando siamo in contatto con noi stessi, le parole giuste non sono quelle perfette, brillanti o
strategiche.
Sono quelle autentiche.
Parole che nascono dal cuore, che raccontano come ci sentiamo e chi siamo davvero.
Certo, vanno modulate in base al contesto — ma se tengono conto di noi e dell’altro, difficilmente
saranno parole sbagliate.
Con il tempo, si affina una certa sensibilità.
Si impara a parlare con rispetto, ad ascoltare anche tra le righe, a comunicare non per avere
ragione, ma per costruire relazioni sane e significative.
Perché se il nostro intento è sincero, se il nostro desiderio è quello di crescere insieme e non di
ferire…
allora non esistono parole sbagliate.
Con cura,
Lisa
